LE MOSTRE
Il Giorno, Milano 28 novembre 1959
C’è già stato poco tempo fa, negli anni culminanti dell’ermetismo una ricerca di purezza essenziale che, a furia di eliminare la corposità del mondo reale e l’emotività del sentimento, tendeva alla pagina bianca.
Mi pare che qualcosa del genere stia per prodursi ora anche in pittura. A furia di rarefare oggetti e presenze, colori e strutture, nemmeno più l’orma o il baluginare di una figura resiste nello spazio dipinto, ma solo rigature, anzi aloni d’aria, spolvero di ombre appena percettibili attorno a macchie dilavate; la tela bianca, come la pagina bianca. E’ il rischio che Antonio Carena, un giovane pittore piemontese, corre con le sue opere esposte alla galleria dell’Ariete; un’estrema misura di gusto, di raffinata eleganza, ma anche un esangue estenuarsi delI’immagine pittorica in un alludere quasi impercettibiIe.