IL PITTORE ANTONIO CARENA ALL’ASSOCIAZIONE ARTI FIGURATIVE
L’Unità, 29 marzo 1958
Non è una rivelazione per i torinesi che si interessano d’arte, la pittura di Antonio Carena, che espone nella sede della “Associazione Arti Figurative”. È questa infatti la seconda mostra personale da luí allestita nella nostra città dove il suo nome risulta divulgato per le numerose presenze nelle collettive che lo hanno fatto classificare da tempo tra i giovani in movimento verso le imprese artistiche più avanzate. Carena ha tuttavia saputo sganciarsi con sollecitudine da quelle espressioni d’arte che accennavano a cristallizzarsi in formule o ad inaridirsi in giuochi cerebrali vuoti di reali urgenze espressive. E anche se codesto procedere arrischiato, talora contraddittorio, può avere dato di lui un’immagine culturalmente irrequieta, bisogna convenire che il suo lavoro, anche il più esplorativo e sperimentale, pareva volto a preparare questa ultima fase pittorica che riassume in definitiva tutte le precedenti.
Il grumo ad olio o a tempera resinosa, le raschiature della carta incollata, le velature abbondanti, le superfici interrotte da rilievi metrici, sono i mezzi consueti di molta pittura di oggi; ma è chiaro che Carena rifugge per istinto dall’uso di materie inedite, spettacolari, scandalistiche avidamente ricercate da non pochi artisti contemporanei, per mettere in luce la volontà di entrare in un mondo meno superficiale, meno logoro, immergendosi in un arcaismo affollato di immagini, che brulicano ambigue in discreti contrasti di scuri e di chiari tenerissimi.